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AZIENDA AGRITURISTICA GALIGA
La Tenuta di Galiga si estende per oltre 500 ettari nel comune di Pontassieve. Immersa in una campagna dalla rara bellezza, costellata di castelli, dimore storiche e pievi a solo 20 Km da Firenze. Le terre di Galiga facevano parte dei possedimenti dei Conti Guidi sin dall'anno 960. Il territorio vasto ed articolato la rende un luogo ideale per la caccia. La famiglia Grati, attuale proprietaria, acquistò la tenuta, con la licenza di caccia, nel 1935 e si impegnò con passione e determinazione dedicata all'agricoltura tanto da modificare il territorio realizzando un lago artificiale perfettamente integrato nel paesaggio dove vivono grandi carpe e si svolgono cacciate alle anatre. Il territorio si presenta naturale e selvaggio conservandosi come rifugio particolarmente adatto agli animali tipici della campagna toscana: caprioli, cinghiali, fagiani ma anche poiane, falchi, scoiattoli. Si organizzano cacciate per gruppi di cacciatori particolarmente esigenti e visite organizzate.
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Confagricoltura Toscana replica al gruppo di intellettuali firmatari di un appello ‘in difesa del territorio’
“Non avete nulla da condividere con il lavoro e la terra, con chi lavora nei campi, con chi il paesaggio l’ha costruito e modellato”
“L'agricoltore ha costruito e non ucciso il paesaggio! L'agricoltura non è ‘consumo del suolo’ ma la sua valorizzazione e conservazione. Siamo veramente stufi di essere additati come delinquenti da un manipolo di personaggi che con il lavoro e la terra non hanno nulla a condividere. Vogliamo difendere la secolare cultura del lavoro nei campi e dello sviluppo e difenderemo le nostre imprese ad ogni livello chiedendo anche i danni. Il gruppo di "intellettuali" che ha firmato l’appello dichiarando di ‘voler difendere il territorio’ non ha alcun rispetto per chi il paesaggio l'ha costruito e modellato.” E’ la replica di Confagricoltura Toscana al gruppo di 25 intellettuali che domenica ha firmato un appello chiedendo di non approvare un testo che "accoglie le istanze di chi vuole proseguire lo sfruttamento del territorio”
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